Marco Polo, l’impossibile a Biella

Per le celebrazioni dei 700 anni della morte di Marco Polo Palazzo Gromo Losa a Biella,  fino al 22 settembre, ospita l’esposizione Marco Polo. L’impossibile, un progetto a cura di Irene Finiguerra, Fabrizio Lava e Gigi Piana che vede l’Associazione Stilelibero come capofila.

Si tratta di una mostra di arte contemporanea, fotografie e video che raccontano il viaggio di Marco Polo come momento di incontro tra una straordinaria varietà di persone e culture, infatti il viaggiatore veneziano ha cercato un dialogo e un confronto in modo aperto e senza pregiudizi.

Lo sguardo di Marco Polo è  sorprendentemente moderno e non cessa di affascinare ed è  per questo motivo  che gli organizzatori hanno chiesto ad alcuni artisti di raccontare un viaggio che va oltre i nostri confini, incontra culture extraeuropee e apre i nostri occhi alla meraviglia e all’inedito.

Palazzo Gromo Losa venne  costruito tra il XV e il XVI secolo dalla famiglia Ferrero.

Besso era il capostipite dei Ferrero di Biella ed ebbe due figli,  Sebastiano (1438-1519), da cui discendono i Ferrero Principi di Masserano, proprietario del Palazzo. Gian Enrico (1468-1525), da cui discendono i Marchesi della Marmora che abitano tuttora l’omonimo Palazzo.

Estintosi nel 1833 il ramo dei Principi di Masserano, il Palazzo passò in eredità ai La Marmora sotto il quale fu affittato ed utilizzato in diversi modi, nel 1836 diviene sede degli uffici dell’intendenza, mentre dal 1854 al 1863 venne utilizzato come fabbrica di tessuti e tintoria.

I locatari di questi anni fecero  diverse modifiche allo stabile ed aggiunsero delle strutture coperte nel giardino.

Nel 1864 Ignazio Debernardi, medico originario di Zubiena, insieme all’albergatore Giacinto Borello, affittò il Palazzo e ne fece uno stabilimento idroterapico, che rimase in attività fino alla fine del secolo.

All’inizio del 1900 la famiglia La Marmora vendette  il Palazzo al Comune, tenendo però di sua proprietà la torre ottagonale.

L’edificio fu quindi adibito a convalescenziario militare e successivamente trasformato in caserma fino al 1945.

Negli anni settanta il Consiglio Comunale avviò un progetto di ristrutturazione del Palazzo e del giardino, per il pubblico, e ne destinò molti spazi alle attività delle associazioni culturali biellesi.
Dal 17 marzo 2017 il comune di Biella ha affidato la gestione del complesso all’Associazione Temporanea di Scopo, con il nome di Palazzo Ferrero Miscele Culturali, con l’obiettivo di fare del luogo un polo culturale della città di Biella.

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