La Rete Museale Alto Verbano per le  rassegna Musei e cultura tra lago e monti, con il sostegno dell’Unione del Lago Maggiore e della Fondazione Comunitaria VCO, propone un appuntamento che unisce arte e musica, per far scoprire e riscoprire luoghi ed opere del territorio.

L’evento Per la madre  si terrà sabato 3 agosto alle 21 presso l’area esterna del piccolo e pregevole Oratorio di Santa  Lucia e dell’Immacolata in frazione Piancassone di Cannero Riviera, come parte della festa annuale in onore della Vergine, contitolare della cappella.

Il concerto, organizzato con la collaborazione degli abitanti della frazione e dell’associazione Amici del Museo, unirà di Inni alla Vergine e canti che esaltano i temi dell’Amore e della maternità, eseguiti dalla soprano Madiana Zigliani, accompagnata al pianoforte dal maestro Giovanni Cerutti, alle note storiche sull’oratorio e alla proposta di letture poetiche dedicate agli stessi temi.

In caso di cattivo tempo il concerto si svolgerà nella chiesa parrocchiale di Cannero Riviera.

Il piccolo oratorio dell’Immacolata e di Santa Lucia, con una semplice struttura ad aula unica a pianta rettangolare, impreziosita da affreschi estesi a tutta la facciata, venne  costruito intorno al 1690 per iniziativa di privati della casa Baggiolina, infatti compare nel Catasto Teresiano del 1722 con una planimetria differente dall’attuale.

Nel 1749 venne radicalmente ricostruito a cura di Giovanni Elli, nel 1786 la manutenzione risulta affidata alla famiglia Mannoni, oggi è di proprietà della fam. De Stefani.

L’iscrizione dipinta sulla  facciata in un  cartiglio ricorda l’originaria dedicazione, infatti  recita “Benedicta sit Sancta et Immaculata conceptio Virginis”.

Anche l’interno è dipinto ad affresco con motivi architettonici a trompe-l’oeil, entro i quali si nota la pala d’altare sormontata dal cartiglio con il motto “Macula non est in te”  dove è raffigurata l’Immacolata col Bambino che trafigge il drago, affiancata a sinistra da San Giuseppe e attorniata dalle figure di altri santi, in particolare a sinistra San Luigi Gonzaga e San Camillo de Lellis, a destra le sante Apollonia e Lucia, con i rispettivi attributi del martirio, sotto San Francesco da Paola.

In una nicchia a destra dell’altare, costruita nel 1949, c’è la statua originaria di fine Cinquecento o  primo Seicento della Madonna del Carmine proveniente dall’altare della parrocchiale di San Giorgio di Cannero, una pregevole scultura in legno di fico, dipinta e vestita.

Infatti è raro oggi trovare statue vestite, poiché furono progressivamente eliminate a seguito di un decreto della Sacra Congregazione dei Riti del 1820, che impose la rimozione di paramenti e addobbi per le statue e reliquie di santi durante le processioni, con la progressiva proscrizione del loro uso, giudicato liturgicamente sconveniente.

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