Luce e inganni a Verbania

Per la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, sabato 25 novembre alle 16.30 alla Biblioteca di Verbania è prevista l’inaugurazione della mostra fotografica di Eliseo Uberti, visitabile fino a sabato 9 dicembre negli orari di apertura della biblioteca, con lo scopo di  contribuire a  sensibilizzare sul tema della violenza verso le donne.

Il tema è da sempre di costante attualità, viste anche le vicende dell’ ultimo periodo e ricordando che in Italia, solo nel 2023, sono già oltre 100 le donne vittime di violenza.

La mostra si intitola Luce e inganni e, nell’addentrarci nel titolo e nel significato di queste due parole, contrapposte all’apparenza ma che nascondono la similarità di intento, si nota come in “Luce”: qualsiasi soggetto, come un essere vivente o inanimato, un paesaggio o un’installazione, ha una serie di  caratteristiche differenti in base alla qualità, alla quantità ed alla direzione della luce dalla quale viene investito.

Infatti la luce può manifestarsi in modo naturale, mediante le differenti tonalità ed intensità riscontrate nei momenti diversi della giornata, oppure può essere artificiale, attraverso ad esempio quella emanata da una candela o da un riflettore. Questa parola è legata così alla protagonista indiretta del lavoro del fotografo.

Invece “Inganni” si collega direttamente ai diversi ritratti raffiguranti le Principesse delle storie dei bambini, dato che questi famosi racconti c’è sempre un cattivo, un orco, una matrigna o delle sorellastre che tentano di ostacolare la giovane protagonista, provando ad ingannarla.

L’interpretazione che il fotografo ha deciso di dare è più minimalista dell’originale e dei personaggi vi sono pochi cenni da cogliere con occhio attento, al punto che  loro coraggio deve essere letto tra le righe, tra le ombre e le luci del lavoro, dalle quali però emerge come assente il Principe Azzurro, dato che l’artista non lo considera determinante nella storia, visto che la Principessa è dotata  di un coraggio ed un’intelligenza che riuscirà a portarla al lieto fine, senza l’aiuto o l’appoggio di alcuno.

Il gioco di parole unisce così in modo fantasioso la luce e l’inganno, ossia la percezione dello stesso soggetto in maniere differenti, all’interno di un clima da favola, passando dall’inganno, il buio, al bene, la luce.

All’inaugurazione, sabato 25 novembre alle 16.30, ci saranno  la psicologa Federica Giacobini, l’avvocato Paolo Pinzone e il pianista Salvatore Campoccia.

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