Tajarin

Pasta piemontese: i Tajarin

I Tajarin, noti anche come tagliolini o taglierini, sono un tipo di pasta fresca all’uovo originaria del Piemonte, in particolare delle zone delle Langhe e del Monferrato.

Questa pasta si distingue per la sua forma sottile e stretta, simile alle tagliatelle, ma ancora più fine.

Le origini dei Tajarin risalgono al Quattrocento, quando furono creati nelle cucine delle cascine delle Langhe e del Monferrato.

Inizialmente, i Tajarin erano considerati un piatto festivo, ma non leggero né economico a causa della quantità di uova richieste per l’impasto: un tuorlo d’uovo per ogni etto di farina.

Nel corso dei secoli, i Tajarin sono diventati celebri anche grazie al loro estimatore più illustre, il re Vittorio Emanuele II.

Il re apprezzava particolarmente questa pasta all’uovo condita con una combinazione di ingredienti decadenti, tra cui burro, strutto, vino bianco, panna, formaggio grattugiato, animelle di agnello, funghi, cipolla e prosciutto cotto.

Preparazione e Uso

La preparazione dei Tajarin prevede l’uso di sola farina di grano e uova, il che conferisce loro un caratteristico colore giallo intenso. Questa pasta è apprezzata per la sua consistenza morbida e delicata al palato, quasi si scioglie in bocca.

Per preparare i Tajarin, si uniscono farina di frumento, uova e sale. L’impasto che si ottiene è sodo e particolarmente elastico, e per lavorarlo servono braccia allenate.

Quando l’impasto è liscio e gommoso, si lascia riposare, avvolto in un panno umido, per circa 2 ore, dopodiché si può stendere con il matterello.

Curiosità

Nel corso dei secoli, i Tajarin hanno giocato un ruolo molto importante come segno tangibile del riscatto dalla povertà, dalla miseria, dalle poche uova che un tempo venivano utilizzate per la loro preparazione.

Inoltre, i Tajarin hanno giocato un ruolo molto importante come segno tangibile del riscatto dalla povertà, dalla miseria, dalle poche uova che un tempo venivano utilizzate per la loro preparazione.

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