Gite estive alla Cava di Candoglia

Da sabato 8 giugno tornano sul Lago Maggiore le visite guidate presso la Cava di Candoglia, un luogo unico e importante, linfa vitale del Duomo di Milano, dove venne estratto il prezioso marmo rosa con cui la Cattedrale è stata edificata nel corso di 630 anni.

Si tratta di una visita che spazia dalla geologia alla storia, dalla geografia alla tecnologia, per scoprire le caratteristiche distintive di questo materiale, le antiche tecniche di lavorazione e trasporto lungo le vie d’acqua, le difficoltà della vita in cava e le evoluzioni nelle modalità di estrazione alla scoperta del lavoro meticoloso di scultori, marmisti e ornatisti che, ancora oggi, sono impegnati nella realizzazione degli elementi decorativi e architettonici che caratterizzano il Duomo.

Le visite si terranno ogni sabato mattina alle ore 10.30, a partire da sabato 8 giugno fino a sabato 14 settembre.

A monte della frazione di Candoglia, nel comune di Mergozzo, sulla sinistra del fiume Toce e proprio all’imboccatura della Val d’Ossola, in Piemonte, si trovano le sorgenti di marmo del Duomo di Milano, da cui proviene la pietra che compone il Duomo di Milano.

La bellezza cristallina screziata di rosa di questo marmo, unita alla grande resistenza dovuta alle eccezionali caratteristiche fisico-chimiche, ha portato un contributo di straordinario valore alla realizzazione del Monumento e ne ha condizionato l’architettura, la statica e la parte ornamentale.

Fu Gian Galeazzo Visconti a sostituire il mattone, originariamente pensato per la costruzione del Duomo nel progetto iniziale, con il marmo.

A questo scopo, il 24 ottobre 1387, il duca cedette in uso alla Veneranda Fabbrica la Cava di Candoglia e concesse il trasporto gratuito dei marmi fino a Milano attraverso le strade d’acqua. Il trasporto del materiale fino a Milano avveniva dal Toce al Lago Maggiore, lungo il Ticino e il Naviglio Grande e poi dentro alla città fino alla darsena di Sant’Eustorgio.

Attraverso il sistema di chiuse, realizzato dalla Fabbrica, arrivava fino al Laghetto, a poche centinaia di metri dal cantiere della Cattedrale, nel cuore della città.

Inoltre, anche dopo la chiusura del Laghetto, il trasporto dei blocchi fino a Milano fu per  via acqua fino al 1920, per poi passare su strada.

L’esigua larghezza della vena di questo marmo rende difficile e costosa la sua estrazione, ma questo non ha mai fermato lo slancio della Veneranda Fabbrica, che ancora oggi affronta la grande impresa di conservazione del Monumento, curando la coltivazione e la manutenzione della Cava grazie all’impiego di personale altamente qualificato e con il supporto delle tecnologie.

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