Sabato 31 maggio dalle 15 alle 18, nel parco di Villa Mussi a Baveno, si svolgerà un pomeriggio di giochi per grandi e piccini per la giornata regionale del gioco libero all’aperto, organizzata dal comune di Baveno in collaborazione con Qbhalò, l’asilo nido Buscaglia e il Consiglio Comunale dei ragazzi.
Nell’Area Lettura dalle 15:15 alle 15:45 ci sarà Raccontiamoci: Laboratorio di costruzione di un diario e una mostra del libro per le diverse età
Presso l’Area Sport dalle 15:45 alle 16:45 si terrà la partita di pallavolo Giochiamo insieme e nell’Area Yoga dalle 17:00 alle 18 i bambini saranno coinvolti all’interno dell’attività “Lasciamoci guidare”, con l’esperta Chiara Tufano.
Ci saranno anche uno spazio dedicato ai bimbi del Nido di Baveno, intrattenimento musicale e un buffet.
Di origine romana, Baveno si trovava in una posizione di grande importanza per i trasporti e i commerci, cioè sulla strada romana consolare che collegava Mediolanum al lago e al Passo del Sempione e consentiva quindi l’accesso all’Europa transalpina.
In epoca medievale ebbe un ruolo a livello civile e religioso, il che portò alla costituzione di una pieve con giurisdizione sulla zona, ma la sua importanza scemò a favore della vicina Lesa.
A Baveno ebbero possedimenti varie istituzioni religiose, tra cui il monastero benedettino di San Felice di Pavia, l’Abbazia di San Donato di Sesto Calende e la Chiesa di Milano.
In epoca moderna, nell’Ottocento, Baveno assunse una duplice centralità, in ambito produttivo e in ambito turistico.
Fu potenziata l’estrazione del granito rosa, una roccia pregiata di cui le montagne della zona sono ricche e che da sempre è utilizzata nell’architettura e nei monumenti in Italia e in tutto il mondo, come nel Duomo di Milano, nella Mole Antonelliana di Torino, all’Opera di Parigi, nel monumento di Cristoforo Colombo a New York e nel Palazzo Reale di Bangkok.
Parallelamente nell’Ottocento vennero realizzati i primi alberghi che divennero luogo di soggiorno di personalità italiane e straniere.
Le architetture religiose risalgono al periodo medievale, quello in cui la città aveva un ruolo di primo piano.
Il Battistero risale al V secolo e ha una pianta quadrata all’esterno e ottagonale all’interno: qui le pareti e la cupola sono interamente affrescati con scene religiose a opera di un anonimo artista a inizio Cinquecento mentre la Chiesa dei Santi Gervaso e Protaso, risalente all’XI secolo e consacrata nel Trecento, presenta ancora, nonostante gli interventi, una struttura in stile romanico per la facciata a capanna e l’uso di pietre squadrate e, lì vicino, a metà Ottocento fu costruito il Porticato della Via Crucis, con arcate a tutto sesto sostenute da colonne realizzate nel pregiato granito rosa locale.
Molte sono le ville edificate per lo più nel corso dell’Ottocento fino ai primi del Novecento, e alcune di esse ospitarono illustri personaggi dell’epoca.
Villa Fedora, costruita nel 1857, ebbe diversi proprietari, tra cui l’imprenditore Giuseppe Spatz, proprietario del Grand Hotel et de Milan, e il celebre musicista e compositore Umberto Giordano, nota per essere oggi sede distaccata della Camera di Commercio di Verbania, ha un magnifico parco all’inglese, aperto al pubblico.
A Villa Henfrey-Branca: eretta tra il 1871 e il 1873 dall’ingegnere inglese Charles Henfrey, in stile gotico inglese, ci sono due cappelle per il rito anglicano e cattolico, e vi passarono l’imperatore tedesco Federico III e la regina Vittoria d’Inghilterra.
Villa Della Casa: oggi chiamata Villa Bionda, venne edificata nel 1875 in stile svizzero per l’imprenditore Nicola Della Casa, colui che diede impulso all’industria del granito rosa, ed è circondata da un grande parco, che contiene un esemplare di Ginkgo Biloba, risalente all’anno della costruzione dell’edificio e uno dei più grandi d’Europa.
A Villa Mussi, di origine molto antica, costituita per interventi sovrapposti che la rendono irregolare e che presenta un grande parco, oggi comunale, abitarono Giuseppe Mussi, senatore del Regno d’Italia e Sindaco di Milano, e un suo nipote, Francesco Cazzamini Mussi, scrittore e critico letterario, che vi ospitò l’amico poeta Marino Moretti.
A queste dimore, si aggiungono poi diverse strutture alberghiere, alcune ancora esistenti, come
l’Albergo della Posta, oggi un istituto bancario, antico luogo di sosta sulla strada del Sempione, che vide fermarsi diversi viaggiatori impegnati nel Grand Tour, come Goethe, Wagner, Dumas, il Grand Hotel Belle Vue, oggi sostituito da un edificio più moderno, che ospitò la principessa Vittoria Eugenia Battenberg, regina di Spagna e nipote della regina Vittoria d’Inghilterra, il principe Danilo di Montenegro e sua sorella Elena, sposa di Vittorio Emanuele III di Savoia e regina d’Italia e Villa Durazzo, costruita dal marchese Durazzo di Genova come dimora signorile e poi trasformata in lussuoso hotel, che ospitò Winston Churchill durante il suo viaggio di nozze.