Dal 30 agosto al 7 settembre ad Arona tornerà l’appuntamento con il Festival Teatro sull’Acqua, che quest’anno compie 15 anni, che porta con sé un programma ricco di spettacoli dal vivo e incontri con gli autori, nuovi luoghi che diventano teatro, artisti provenienti da tre Continenti e temi urgenti sui quali interrogarsi e coinvolgere il pubblico.
Debutta in prima nazionale il 30 agosto, con replica il 31, alle 20.30 a Villa Usellini, “Usellini il pittore dei sogni”, una produzione Cabiria Teatro di Dacia Maraini e Giustina Laurenzi, regia di Giustina Laurenzi, con Mariano Arenella e i giovani interpreti di My Fermi.
Al Teatrocondominio La Fornace il 30 agosto alle 18 e a Montrigiasco alle 21, in prima mondiale, ci sarà “Uovo di Picasso”, con l’esibizione di pittura dal vivo dell’artista giapponese Izumi Fujiwara che trasforma una tela bianca in un’opera d’arte sotto gli occhi del pubblico, ispirandosi ai ritratti di Pablo Picasso e alla tecnica del cubismo.
Presso il Lagoscenico di piazza del Popolo il 4 settembre ci sarà la prima nazionale di “Ranotte e Nalù” con repliche fino al 7 settembre, prove generali aperte il 3 settembre, sempre alle 20.30, con la Compagnia Les Moustaches, testo di Alberto Fumagalli che cura anche la regia insieme a Ludovica D’Auria, che tratta il tema della violenza di genere.
La parata di teatro-urbano per questa nuova edizione del festival si intitolerà “Vola!”, una produzione Act, diretta da Progetto Rescue! con la compagnia Costellazione Arona che si inserisce in un progetto triennale, prevista per il 4 e 5 settembre alle 19, il 6 e 7 settembre alle 16, sempre con partenza da largo Vidale, ispirato al testo “Centaura” di Dacia Maraini.
“Mettici il cuore”: un delizioso e incantevole spettacolo di teatro di figura, con sguardi, musica e sorrisi per dare vita a burattini e attrezzi della vita quotidiana e Pamela Mastrorosa, con maestria e fascino, trasforma pupazzi e oggetti in adorabili, buffi, commoventi e bizzarri personaggi, sarà al parco giochi di lungolago Nassirya, da venerdì 5 a domenica 7 settembre alle 17.30 e 18.30 e sabato 6 settembre alle 11 in biblioteca Torelli di piazza San Graziano.
Dalla Francia arriva “Colbuto” con Vincent Martinez, dove un uomo mette alla prova i suoi limiti, si diverte a sfidare la vita e gioca a rimanere in equilibrio, in n numero di circo scritto con il palo oscillante: una macchina unica dall’instabilità cronica, previsto per il 5, 6 e 7 settembre alle 18 sempre in largo Vidale 1.
La Compagnia Samovar è un intreccio artistico di clown musicale, teatro comico-poetico e marchingegni e con “Officina Oceanografica Sentimentale”, Luca Salata propone uno spettacolo intimo di spatole, rotelle e onde solo per 7 viaggiatori nella roulotteatro per capire com’è profondo il mare,, sul Lungolago Marconi 49 sotto il Platano, venerdì 5 settembre alle 19 – 19.30 – 20.30 – 21 – 21.30, sabato 6 settembre alle 18 – 18.30 – 19 – 20.30 – 21, domenica 7 settembre alle 16.30 – 17 – 17.30 – 18 – 18.30.
Non può mancare “Il menù della poesia” dove, seduti al tavolo per un aperitivo o una cena, è possibile prendere il menù teatrale e scegliere la poesia o il testo che so vuole ascoltare, con Anna Charlotte Barbera, Valeria Perdonò e Riccardo Pumpo, dal 4 al 7 settembre dalle 18.30 nei locali del centro storico.
Si naviga di sera e si ascoltano i movimenti del lago, il respiro del vento e le “Storie vere al 97%” scritte e interpretate da Alessandro Barbaglia, con musica dal vivo di Andrea Fabiano, venerdì 5 settembre partenze da lungolago Nassirya, imbarco Idrovia, alle 19 – 20 – 21.
“Cuttuni e lamè. Trame streuse di una cantastorie” parla di Sicilia e di donne, consapevoli, autoironiche, curiose del mondo, aperte al futuro, con Eleonora Bordonaro e Pucci Castrogiovanni che salpano sabato 6 settembre da lungolago Nassirya, imbarco Idrovia, alle 19 – 20 – 21. Sulla terraferma, replica domenica 7 settembre alle 16 a Villa Ponti.
Hanno risposto 82 compagnie teatrali amatoriali d’esperienza alla call lanciata da Act per inserire uno spettacolo nel programma del Festival 2025 che desse spazio a questo settore, in continua crescita e la direttrice artistica Dacia Maraini ha selezionato “Maladie d’amour!” del Teatro Armathan, che andrà in scena sul palco del Lido in corso Europa 12, martedì 2 settembre alle 21.
Sul palco del lido va in scena anche “Un poyo rojo”, dell’omonima compagnia, che unisce comicità e commozione, combinando teatro, danza e acrobatica, senza bisogno di parole, creato nella periferia di Buenos Aires nel 2008, da allora va in scena senza interruzione e ha superato le 1.400 repliche in oltre 30 Paesi, con Alfonso Baron Navarro e Luciano Rosso venerdì 5 settembre alle 21.
Sabato 6 settembre, sempre alle 21, arriva “Meno di due” della Compagnia Teatrodilina. Scritto e diretto da Francesco Lagi, con Anna Bellato, Francesco Colella, Leonardo Maddalena e domenica 7, alle 20.15, Ottavia Piccolo torna a interpretare “Donna non rieducabile”, ormai uno dei classici del teatro contemporaneo, scritto da Stefano Massini e diretto da Silvano Piccardi.
Per domenica 31 agosto alle 18, ci sarà il dialogo tra Celestina Bialetti e Alessandro Barbaglia che hanno scritto “Un s di polvere e acqua. Storia della famiglia che ha inventato la Moka” (Mondadori).
Martedì 2 settembre alle 18.30 Giuseppe Catozzella con “Il fiore delle illusioni” (Feltrinelli) racconta un appassionante romanzo di formazione su quanto costruito dai nonni, quanto cambiato dai padri e quanto ereditato dai figli.
Mercoledì 3 settembre alle 18.30 ci sarà un dialogo tra la direttrice artistica del Festival Teatro sull’Acqua Dacia Maraini e la direttrice del Salone Internazionale del Libro di Torino Annalena Benini, sul valore della letteratura e sugli ultimi scritti di Dacia Maraini nei quali la Storia si intreccia in maniera forte alla narrazione.
Per giovedì 4 settembre alle 18.30 protagonista satà Daniele Mencarelli con “Brucia l’origine” (Mondadori), un romanzo che indaga le radici, l’identità e le differenze di mondi, di classi sociali, di pensiero e di esistenze.
Venerdì 5 settembre alle 18.30 Laura Imai Messina regala l’incanto delle parole e la bellezza delle storie lievi eppure profonde con “Tutti gli indirizzi perduti” (Einaudi).
Per sabato 6 settembre ci sarà un doppio appuntamento, alle 17 Fabio Geda in “La casa del’attesa” (Editori Laterza) sul lavoro di un gruppo di medici italiani e le storie di donne e uomini angolani il cui destino è stato trasformato dall’incontro con quei medici e alle 18.30 Annalisa Cuzzocrea con “E non scappare mai”(Rizzoli) sul seguire le tracce di Miriam Mafai grazie a una scatola blu avuta in custodia dalla figlia Sara.
Domenica 7 settembre ci sarà alle 17 Nadia Terranova con “Quello che so di te” (Guanda, candidato al premio Strega 2025), un romanzo che su interroga sul potere della memoria, individuale e collettiva e alle 18.30 la scrittrice e architetta palestinese Suad Amiry con “Storia di un abito inglese e di una mucca ebrea” (Mondadori) affronterà temi di potente attualità e urgenza, con la giornalista e scrittrice Francesca Mannocchi.